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Leading Voices – Intervista a Camilla Giannecchini

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  1. Nome, cognome, ruolo. 

Sono Camilla Giannecchini, attualmente ricopro il ruolo di Lead Counsel – Southern EU presso TikTok. Mi occupo nello specifico di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. 

2. Quali sono le supereroine a cui ti sei ispirata/ a cui ti ispiri? 

Non mi sono mai identificata con una supereroina in particolare, ma ho sempre guardato con ammirazione tutte le donne che prima di me hanno aperto la via a colmare il gender gap nel mondo del lavoro, in tutti i settori, senza distinzione. 

3. Puoi raccontarci la tua esperienza come donna nel settore della protezione dei dati e delle nuove tecnologie (di seguito “settore”)? 

Lavoro nell’industria digitale ormai da 10+ anni e come donna ho potuto fare una carriera al pari dei miei colleghi uomini, basata interamente sulla competenza e sul merito prima di ogni cosa. Durante la mia esperienza lavorativa a Londra ho potuto progredire nel mio ruolo e crescere due figli senza alcuna restrizione o diminuzione di grado o paga. Anzi, ho scoperto di essere incinta del mio primo figlio poco prima della performance review annuale e, nonostante sarebbe stato chiaro che sarei andata in maternità di lì a breve, ho ricevuto l’aumento di stipendio che mi ero guadagnata nel mio anno di lavoro ed un salto di livello. Lavoravo per una società svedese molto attenta al welfare e soprattutto al wellbeing dei propri indipendenti, ma ho trovato lo stesso approccio – una volta tornata in Italia – anche da TikTok. 

4. Come vedi il ruolo delle donne nel settore? 

Nel mondo del tech che è sempre stato associato al genere maschile perché la maggior parte degli sviluppatori vi appartiene, ho trovato una grande propensione alla leadership femminile. Nei nostri uffici spagnoli il management è quasi interamente composto da donne. Anche in Italia ho trovato un grande equilibrio nella creazione dei team, dove la maggior parte dei c.d. “vertical lead” sono donne.

 5. Qual è il valore della diversità nella leadership?

Secondo me è molto importante avere un giusto bilanciamento, crea equilibrio. 

6. Ritieni che ci sia una gender gap nel settore? Hai mai dovuto affrontare stereotipi di genere o pregiudizi durante il tuo lavoro? 

I pregiudizi li ho trovati nel mondo dell’avvocatura dove il gender gap è invece molto forte e le differenze tra i due generi sono molto più marcate. Quando andavo a delle riunioni con i clienti mi sentivo dire: “quando arriva l’avvocato”? dando per scontato che non potessi essere io. Nell’industria digitale ho sempre trovato il giusto equilibrio e non mi sono mai sentita trattare diversamente perché donna, anzi. 

7. Come può l’empowerment femminile influenzare positivamente il settore? 

L’empowerment femminile è fondamentale per continuare a diffondere una mentalità diversa, dove non sono solo gli uomini si devono sentire liberi da costrizioni, ma anche le donne. Certo, c’è ancora molto da fare nella nostra società perché anche in tutti gli ambienti lavorativi ci sia la stessa visione. Vedo ancora troppe donne che sacrificano la propria carriera per potersi occupare dei figli, quando le due cose non dovrebbero mai escludersi. Se non veniamo aiutate anche da fuori, diventa difficile poter fare la differenza dentro le aziende. 

8. Quali iniziative ritieni essere utili per aumentare la partecipazione delle donne nel settore? Pensi che la data protection e le nuove tecnologie possano essere utilizzate a questo fine? 

Credo che la cosa più importante sia focalizzarsi sul welfare aziendale, dando la possibilità alle donne (e non solo) di diventare madri – se lo desiderano – e non perdere il proprio posto di lavoro o ritrovarsi demansionate senza motivo, ma dandogli la possibilità di gestire la vita familiare e quella lavorativa con facilità. Le nuove tecnologie devono essere usate per garantire la flessibilità lavorativa e agevolare lo svolgimento delle proprie mansioni. 

9. Quali consigli daresti alle giovani donne che vogliono intraprendere una carriera nel settore? 

Una volta mi è stato detto che per fare carriera una donna deve diventare un uomo. Ecco, sono profondamente in disaccordo con questa affermazione. Per fare carriera e crescere nella propria posizione, una donna deve semplicemente essere sé stessa, senza pensare di essere meno di altri solo per via del proprio genere.