Vai al contenuto

Leading Voices – Intervista a Daniela Granata

  • 4 min read

1.Nome, cognome, ruolo. 

Daniela Granata Privacy Manager in Comdata S.p.A. (Gruppo Konecta) e DPO Insurecom Srl

2. Quali sono le supereroine a cui ti sei ispirata/ a cui ti ispiri? 

Michelle Obama, Billie Jean King e poi, Rita Levi Montalcini, Margherita Hack e Samantha Cristoforetti se penso a supereroine italiane.

3. Puoi raccontarci la tua esperienza come donna nel settore della protezione dei dati e delle nuove tecnologie (di seguito “settore”)? 

Ho iniziato ad occuparmi di privacy compliance e ad approcciare la materia per la prima volta nel 2004. Si trattava di implementare l’adeguamento delle diverse società del Gruppo all’allora recente Codice Privacy del 2003. Questo nuovo incaricato mi ha ben presto appassionata, ma non pensavo che sarebbe diventato, nel giro di pochi anni, la mia attività principale e poi il mio lavoro. Negli ultimi anni poi lo scenario in cui ci muoviamo è cambiato notevolmente, se pensiamo alle nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, gli Algoritmi predittivi e il Machine Learning, i Big Data, l’Internet of Things, ed è sempre più sfidante. 

4. Come vedi il ruolo delle donne nel settore?  

Lo vedo in continua crescita e affermazione per la visione sistemica e le capacità relazionali che solitamente contraddistinguono le donne

5. Qual è il valore della diversità nella leadership? 

La diversità e l’inclusione aiutano a creare valore per il business e ad aumentare la performance economica. Studi e ricerche hanno dimostrato che team eterogenei sono più innovativi e creativi, che gruppi di leader eterogenei prendono decisioni maggiormente basate sui fatti, che si traducono in risultati qualitativamente superiori.

6. Ritieni che ci sia una gender gap nel settore? 

Si penso di sì, questa è la mia percezione. Devo dire che in Italia tale fenomeno è presente un po’ in tutti i settori. I dati del Global Gender Gap ci dicono che il nostro Paese non è ancora riuscito a fare un salto di qualità per colmare il divario di genere.

Hai mai dovuto affrontare stereotipi di genere o pregiudizi durante il tuo lavoro? 

Stereotipi di genere direi di no, qualche pregiudizio a volte sì, quando si pensa che la privacy compliance sia in contrapposizione con il business o un banale adempimento burocratico. La sfida è cercare di abbattere tali “bias” e di spiegare che la data protection rappresenta una vera e propria leva competitiva per l’azienda. 

I pregiudizi di genere, poi, sono inconsci e fanno sì che gli stessi comportamenti e caratteristiche nelle donne (ad esempio, iniziativa, passione e autorità) vengano percepiti in modo diverso rispetto agli uomini.

7. Come può l’empowerment femminile influenzare positivamente il settore? 

L’empowerment femminile può influenzare positivamente il settore grazie a progetti ed iniziative portati avanti e realizzati da gruppi di donne, da aziende private o da istituzioni pubbliche che si impegnano concretamente per ridurre il divario di genere passando dalla teoria alla pratica.

8. Quali iniziative ritieni essere utili per aumentare la partecipazione delle donne nel settore? Pensi che la data protection e le nuove tecnologie possano essere utilizzate a questo fine? 

Le iniziativi possono essere diverse. Penso al networking e al mentoring che fanno parte del Manifesto di Privacy She-Learders. Quando a marzo scorso Anna Paola Lenzi, una delle quattro cofondatrici della community, mi ha invitato a partecipare all’evento “Privacy She- Leaders”, ho subito aderito con molto entusiasmo e ho pensato: ottima iniziativa, mancava un network che incoraggiasse con iniziative specifiche il talento femminile nel settore della data protection, che professioniste! Ringrazio vivamente le cofounder di Privacy She-Leaders per l’idea avuta e soprattutto per averla realizzata!  Se penso che la data Protection e le nuove tecnologie possano essere utilizzate per aumentare la partecipazione delle donne nel settore? La risposta è SI 

9. Quali consigli daresti alle giovani donne che vogliono intraprendere una carriera nel settore?

Di studiare a fondo le diverse normative privacy nazionali ed europee, magari pensare di frequentare un master sulla data protection, acquisire conoscenze e competenze anche in altri ambiti, come la ICT Security e le nuove tecnologie. Infine, come detto, fare “network”.