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Leading Voices – Intervista ad Ada Fiaschi

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1.Nome, cognome, ruolo.

Avv. Ada Fiaschi, Responsabile Privacy & Data Protection nella Direzione Legal & Compliance di ITA Airways

2. Quali sono le supereroine a cui ti sei ispirata/ a cui ti ispiri?

Il mondo della privacy è ancora composto da una setta ristretta di nerds che si appassionano per cose che fanno inorridire i più. Purtroppo, nel mio ambito di giurista d’azienda, non ho avuto modelli femminili appassionati della materia verso i quali rivolgermi.  Senza falsa modestia posso dire di essere stata io il modello, che con determinazione ho studiato la materia,  approfondendola giorno per giorno, recandomi ad ogni seminario, ogni evento per poter carpire nuovi spunti e relazioni. Difatti dall’approvazione del Regolamento europeo Roma è stata una fucina di seminari di altissimo livello. Invero, quello che considero mio Maestro è stato l’avv. Luca Bolognini, che con i suoi Dialoghi sul Regolamento Europeo mi ha introdotto verso i quesiti più alti e l’avv. Stefano Aterno spalla insostituibile nel mio percorso professionale. 

3. Puoi raccontarci la tua esperienza come donna nel settore della protezione dei dati e delle nuove tecnologie (di seguito “settore”)? 

Agli esordi della mia esperienza di Privacysta all’interno della direzione legale Alitalia venni considerata una folle. Volevo vedere tutto, entrare nel nostro CED, comprendere come venivano conservati i dati. Giocavo di sponda in particolar modo con il Dirigente della Sicurezza IT che mi supportava, poi da quando con il decreto-legge sulle semplificazioni (DL n. 5/2012) venne abrogato l’obbligo della redazione del Documento Programmatico sulla Sicurezza, ho dovuto per un certo periodo abbandonare la lotta perché a nessuno più interessava la privacy. Facemmo un discreto passo indietro. Ma con l’approvazione del GDPR anche i vertici più restii hanno dovuto capitolare: la protezione dei dati personali era un tema e andava affrontato.

4. Come vedi il ruolo delle donne nel settore?

Molte donne nell’in-house si stanno facendo avanti e sono brave ed efficaci. Nel mondo della consulenza legale ci sono eccellenti professioniste, perché negli studi legali la privacy come settore di nicchia già da tempo si avvale di donne. Posso però riconoscere, senza togliere valore al altre brevissime colleghe, che un riferimento al di fuori della mia azienda l’ho trovato in un avvocato, Anna Cataleta, una professionista con consolidata esperienza in aree legali e regolamentari di grandi imprese, anche se attualmente ha abbandonato l’in-house per la libera professione. Se c’è un esempio di collega in-house verso la quale mi sono ispirata è stata lei. 

5. Qual è il valore della diversità nella leadership?

Oggi si parla molto di leadership inclusiva, ossia una leadership che assicuri che tutti i membri del team si sentano apprezzati, motivati e ispirati a esprimere liberamente il proprio talento.  Anche se non tutte le aziende, o meglio non tutte le Direzioni aziendali riescono a dare spazio alla diversità, perché molto lo fa anche il Direttore uomo o donna che sia, e possono riconoscere che la Direzione Legale di ITA Airways si distingue per lungimiranza ed equilibrio e questa circostanza non è banale e pertanto ringrazio i miei vertici  per quanto stanno facendo in un momento molto delicato.

6. Ritieni che ci sia una gender gap nel settore? Hai mai dovuto affrontare stereotipi di genere o pregiudizi durante il tuo lavoro? 

A dire il vero si, in alcuni casi la carenza di abilità nelle materie informatiche che spesso contraddistingue noi donne italiane può essere un limite. Ma forse il limite è solo mio che sono una boomer…sig. 

7. Come può l’empowerment femminile influenzare positivamente il settore?

Le donne possono dare un contributo di garbo eleganza ed empatia, oltre che di determinazione, se giocano con le stesse regole maschili penso che possano perdere qualcosa.

8. Quali iniziative ritieni essere utili per aumentare la partecipazione delle donne nel settore? Pensi che la data protection e le nuove tecnologie possano essere utilizzate a questo fine?

Credo che la normativa sulla protezione dei dati e ancor di più quella sulla intelligenza artificiale possano incuriosire e lasciarsi apprezzare dai giovani. Le donne troveranno il loro spazio.

9. Quali consigli daresti alle giovani donne che vogliono intraprendere una carriera nel settore?

La curiosità è importante, la materia è trasversale, la si comprende solo se si ama il diritto nella sua interezza e ci si pongono domande si facciano collegamenti. La materia va studiata ma non da seduti, bisogna andare sul posto parlare con la gente fare domande….insomma smart working con moderazione!